Il momento dei “compiti a casa” è spesso vissuto come stressante sia dai figli che dai genitori.
Generalmente i ragazzi lo vivono con scarsa motivazione, trovando difficoltà nel capire l’importanza dello studio nel processo di apprendimento e della conquista della propria autonomia, e associano al fare i compiti emozioni negative quali noia, rassegnazione, fatica e ansia.
I genitori, dal canto loro, si possono trovare in difficoltà nel motivare i figli ad apprendere.
E’ frequente che, di fronte al malumore del figlio, il genitore possa trovarsi disorientato e provare emozioni negative di vario tipo, sentendosi impotente, come è altrettanto frequente constatare come, per timore dell’insuccesso dei figli, molti genitori si ritrovino ad affiancarli in maniera eccessiva, finendo per fare il lavoro al posto del figlio.
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